Liberazione da Cosa?

Di Enrico Sanna. Già pubblicato qualche anno fa.

Una delle corbellerie delle ferrovie dello stato italiane, forse neanche una fra le più cretine, è il biglietto chilometrico. Se dovete prendere il treno per andare in una località che dista quarantatré chilometri, andate alla biglietteria della stazione e comprate il biglietto. Ammesso che la biglietteria emetta biglietti per quella tratta. Il più delle volte, no. Allora vi danno un biglietto che vale per un certo numero di chilometri. Quarantatré? No, cinquanta. E i sette in più? Potete utilizzarli un’altra volta? No. Peccato.

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Babbi e Figli

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Di Maurilio Lima Botelho. Originale pubblicato il 23 luglio 2020 su Blog da consequência con il titolo Radicalismo de direita e democracia. Traduzione di Enrico Sanna.

Considerazioni sul libro La democrazia divora i suoi figli, di Robert Kurz

Pubblicato nel 1993 sotto forma di lungo articolo, La democrazia divora i suoi figli (attualmente non tradotto in italiano, ndt) anticipa per molti aspetti il dibattito attuale sull’estremismo di destra e la “morte della democrazia”. Il fatto che il dibattito prosegua è un sintomo importante. Se tutti dicono che “le istituzioni democratiche funzionano”, perché allora nei media, tra gli intellettuali e nelle manifestazioni pubbliche si parla tanto di fascismo?

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Contro il Terrore, Contro lo Stato

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Di William Gillis. Originale pubblicato l’otto agosto 2019 con il titolo Anti-State Responses to Terrorism. Traduzione di Enrico Sanna.

Un’altra settimana e un altro attacco terroristico misogino e/o del nazionalismo bianco. Si incitano a vicenda, formano vasti movimenti, ecosistemi, reti di cellule. The Base, Atomwaffen, The Rise Above Movement, American Identity Movement, Hammerskin Nation, Wolves of Vinland, European Kindred, Proud Boys. Nomi e fazioni si moltiplicano. Le orde si riuniscono online per esultare all’ennesima atrocità e spingere avanti. Non si sa se le sparatorie continueranno con questa cadenza o se convergeranno in qualche drammatica escalation. Forse faranno una strage in un asilo. O gaseranno una città. O, mettendo in pratica il nome “Squadre della Morte di Destra”, andranno a sterminare il nemico porta a porta. Pare che tutto lo spettro politico tranne gli antifascisti abbia deciso di stare a guardare lo spettacolo.

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Concorso Psichico

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Di Stefano Jorio. Pubblicato originariamente il 16 giugno 2019 su alfabeta2 con il titolo Lo scontro in atto tra la Weltdemokratie e il neofascismo.

Al Deutsches Historisches Museum di Berlino è aperta fino al 22 settembre la mostra «Weimar: l’essenza e il valore della democrazia». Con l’intento dichiarato di celebrare valori democratici oggi nuovamente in pericolo, la mostra racconta la storia della Repubblica di Weimar dalla sua nascita al successo elettorale del Partito Nazionalsocialista nel 1930: la storia di una Repubblica parlamentare progressista, democratica e tollerante, insidiata e poi abbattuta dalla destra autoritaria hitleriana. Questo quadro storico, assai semplificato, sembra indicare un doppio obiettivo di politica culturale da parte del museo.

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L’arca di Mr Dax

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Gestire la crisi in nome del popolo

Di Jan Luschach. Originale pubblicato su obeco-online con il titolo Gestão da crise para o povo. Traduzione di Enrico Sanna.

Visto che la crisi fondamentale non si riflette più solo in periferia ma anche direttamente nei centri occidentali, dove la classe media attende il prossimo collasso col fiato sospeso, anche le convulsioni sociali si fanno sempre più pressanti nella loro elaborazione ideologica. Chi ancora non è pronto a tradurre la furia ideologica in violenza fisica si accontenta, per ora, degli scritti, che spuntano come funghi, di opinionisti e media indipendenti. Tra questi troviamo l’esperto di finanza Dirk Müller, più noto come Mr Dax. Autore di un best-seller pubblicato da Spiegel, intervistato spesso e volentieri, Müller è una figura così precisa, così esagerata della tarda ideologia postmoderna che sembra quasi una caricatura di se stesso. Il fine di questo articolo è di fornire un suo ritratto.

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Neofascismo, Neoantifascismo?

scuola fascista

Una lettura dell’ultimo saggio di Franco Cardini

Francesco Paolella

Franco Cardini, Neofascismo e neoantifascismo, La Vela, Viareggio 2018, 248 pagine

Dipende certo dal tipo di frequentazioni (digitali e fisiche) che si hanno e dal tipo di letture che si fanno, ma a me sembra che mai come ora ci sia in giro una vera ossessione per il “fascista” (fascista di lotta o fascista di governo). Ancora di più, se possibile, che negli anni Settanta, gli anni dell’antifascismo militante. Fino a qualche mese fa, ci poteva essere la scusa delle elezioni politiche: suscitare la paura per un “pericolo fascista” avrebbe potuto servire per compattare e, magari, far incrementare un nuovo fronte popolare. È anche vero che c’è sempre una campagna elettorale alle porte, quindi può trattarsi – quello della perenne allerta antifascista – di un discorso che rimane, ininterrotto.

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