
Le origini economiche dell’autoritarismo di Emmanuel Macron
Di Romaric Godin. Originale pubblicato il 23 novembre 2019 su Blog da Consequência con il titolo As origens econômicas do autoritarismo de Emmanuel Macron. Traduzione di Enrico Sanna.
La tentazione di un regime autoritario nella Francia del 2019 ha le radici negli ideali economici di Macron. Questa sottomissione alle esigenze neoliberali della circolazione del capitale viene definita come un’esigenza trascendente, che va oltre l’ambito nazionale e che deve essere imposta al paese. L’evoluzione autoritaria del quinquennio di Macron può essere capita se si va alla fonte di tale potere: l’economia. L’attuale presidente della repubblica ha fondato la sua candidatura e la sua esistenza politica su una certezza: che la Francia era in decadenza e che questa decadenza era dovuta al suo rifiuto di sottomettersi alla modernità. Se la Francia non è stata capace di sottomettersi è perché aveva un sistema politico incapace di adattare il paese alla “realtà” della globalizzazione e all’ordine economico che questa presuppone. Nel suo Révolution, Emmanuel Macron lo disse chiaramente: “la nostra vita politica è ancora legata ad una logica antiquata che non permette di rispondere alle sfide del mondo.” La verità secondo Emmanuel Macron, l’identità politica dell’ospite dell’Eliseo, può essere intesa come l’idea secondo cui si deve rompere con i compromessi del passato e sottomettere il paese, per il “suo bene”, all’ordine economico. Il primo maggio scorso, in un’intervista concessa alla rivista statunitense Forbes, Emmanuel Macron rivendicò questa visione della realtà mondiale: gli investitori scelgono i paesi che saranno i destinatari dei loro favori e la funzione degli stati è di essere “attrattivi” (disse proprio così). Si tratta chiaramente di una politica neoliberale.
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